Omelia di S.E. Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, per la consacrazione nell’Ordo virginum di Sandra Dell’Atti e di Laura Dattila
È una domenica speciale questa della Santissima Trinità. Celebriamo la festa che ha al centro il mistero principale della nostra fede, la rivelazione più grande che Gesù ha dato alla sua Chiesa e all’umanità.
Gesù ci parla del Padre continuamente nel Vangelo – pensiamo alla preghiera che ci ha inse-gnato (il Padre Nostro) – e ci parla dello Spirito Santo, il Consolatore, lo Spirito di Verità che a Pentecoste scende sugli Apostoli e dà inizio alla Chiesa. In questa festa della SS. Trinità la liturgia ci invita ad adorare, contemplare e accogliere nella fede il mistero di Dio uno e trino: la sua vita in-tima, le relazioni delle tre persone divine e il loro rapporto con l’umanità.
Dio è unico e non ce n’è un altro al di fuori di lui, recita il comandamento della rivelazione dell’Antico Testamento. Gesù conferma questa unicità assoluta di Dio, ma rivela la sua vita intima. È uno e nello stesso tempo trino perché in Lui convivono dall’eternità tre persone uguali e distinte: il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo.